Dunque sono 36, caro Attilio. Eh sì, mi spiace, ma il tempo passa anche per te. Ormai non sei più giovane neanche per l’Unione Europea, che nella categoria “giovani” ti ci fa entrare solo fino ai 35 anni. E non mi rispondere che tanto tu sei “giovane dentro”, perché da te queste banalità non me le aspetto. Certo, devo ammettere che l’energia che trasmetti con i tuoi occhi ti ringiovanisce parecchio. Già, i tuoi occhi. Praticamente un marchio di fabbrica per la famiglia Romanò. Sabato scorso, a Potenza, ho conosciuto tua mamma Rita e tua sorella Maria: li hanno uguali a te, stessa forza, stessa intensità.
A Potenza eravamo in tanti a festeggiare anche il tuo compleanno: 80000, dicono. Dì la verità, non te l’aspettavi, eh? Non c’era la torta con le candeline, ma tante bandiere colorate accarezzate dal vento e da una pioggerellina fine, fine. In effetti il tempo non era un granché. Ma alla fine che c’importa? La primavera è arrivata. Qui a Torino i parchi hanno cambiato abito: verde più intenso, alberi germogliati, un allegro cinguettio di sottofondo. Caro Attila, aveva proprio ragione Pablo Neruda: “potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera”.
A proposito di fiori, per il tuo compleanno ho deciso di regalarti 36 rose rosse. Sì, lo so che forse ti saresti aspettato questo regalo a San Valentino e certamente non da me, ma tu sei sempre stato un anticonformista autentico. Secondo il linguaggio dei fiori 36 rose rosse si regalano per ricordare i bei momenti vissuti insieme: ed io, attraverso gli occhi azzurri, azzurri di tua moglie Natalìa – specchio limpido della tua anima – e le sue parole, di bei momenti con te ne ho vissuti tanti. E li voglio custodire.
Buon compleanno, caro Attilio.
Simone
www.attiliovive.it
on Mar 30th, 2011 at 9:24 am
Grazie Simone per queste parole…Sono bellissime!!
on Mar 30th, 2011 at 7:54 pm
sicuramente Attilio sta sorridendo e un po’ si è emozionato…