Presidio Attilio Romanò Rotating Header Image

I colori di Attilio

Ci sono dei momenti in cui non occorrono parole per trasmettere una forte emozione.
Basta un gesto, un ricordo, una poesia, un tono di voce, un regalo da una persona che non c’è più… e subito riaffiora lì davanti ai tuoi occhi quella sensazione d’immenso che non sai spiegare. Se apri il tuo cuore, se lasci spazio al flusso delle tue emozioni, tutto inizia a scorrere in maniera più semplice e chiara.

La famiglia Romanò ha avuto la capacità di insegnarmi che la chiave per risolvere tutte le tue difficoltà è nascosta nel cuore. Mi hanno mostrato le loro emozioni, che sono servite a ricordarmi in ogni momento il colore dei loro pensieri ed i loro sentimenti che sono come un mare profondo e stabile.

Mi hanno accompagnato in un viaggio all’interno di una terra complessa, piena di contraddizioni, insomma Napoli è mille culure…..e alcuni di questi colori me li hanno mostrati.

Il blu del mare, il giallo del sole e della sabbia, il grigio dell’asfalto e dei muretti di Casal di Principe terra anche di don Peppe Diana. Poi il rosso dell’insegna di Nco (nuova cucina organizzata) dove si usano i prodotti locali provenienti dai terreni confiscati dalla criminalità organizzata. E’ anche la sede di un presidio di Libera contro la quale a San Silvestro sono stati sparati quattro colpi di arma da fuoco come intimidazione. I colori dell’arcobaleno che simboleggiano la Casa dell’impegno Civile a Parete, villa confiscata a Bidognetti che accoglie una mostra dedicata alle vittime innocenti della camorra tra cui Antonio Ciardulli, Domenico Noviello, Gennaro Falco e Attilio Romanò. Proprio a Parete Attilio aveva tanti anni fa “lasciato il cuore” perchè li aveva conosciuto la sua Natalia. Maria nel ricordare il fratello parla di emozioni forti e spesso difficili da condividere, usa la metafora della polvere “ricordare è un po come soffiare sulla polvere”. La presenza della cittadinanza unita nel ricordo serve a far sentire ai familiari un forte abbraccio, permette di pensare che i loro cari non siano morti inutilmente e che le loro idee possano continuare a vivere, a camminare insieme per sconfiggere il cancro della camorra e delle mafie. Aggiunge anche che se una noce in un sacco non fa rumore, la voce della società civile che dice di NO è molto rumorosa. Parete ha un sindaco giovane appena trentenne Raffaele Vitale che decise di abbandonare una processione, dopo che il parroco del paese si fermò sotto casa del consuocero di Bidognetti con la statua della madonna. Maria Romanò termina il suo intervento parlando di impegno è un concetto importante perchè come ricorda anche Don Luigi Ciotti “non possiamo limitarci a ricordare, per quanto il nostro dovere sia di non dimenticare. Dobbiamo trasformare la memoria in impegno, denuncia, testimonianza e cambiamento”. C’è un colore che simboleggia tutto ciò? Bene forse l’indaco che è simbolo del risveglio interiore.

Attilio era il colore giallo, solare, allegro, luminoso ed è forse per questo che era anche il suo colore preferito. Il vuoto che ha lasciato non ha un colore, ma sono certa che se potesse scegliere lui una tinta ci donerebbe il rosso simbolo di amore perchè così scriveva: “Continuerò a vivere con l’unico carburante che conosco: l’amore”.

Sonia Mascellino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0 Comments on “I colori di Attilio”

Leave a Comment